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domenica 26 aprile 2015

Premio Internazionale Città di Pomigliano d’Arco, lettera di invito dell’organizzatrice Tina Piccolo



Se dò uno sguardo a ciò che succede intorno provo un brivido di dissenso, tra guerre, violenza e catastrofi varie. La vita è così fragile eppure così preziosa e sono i valori come l'amore, l'amicizia, la solidarietà, il bene comune, la civiltà a renderla più luminosa del sole. Ecco perchè nasce un premio e si porta avanti, con impegno, lavorando, rimettendoci economicamente, ma avendo ancora fiducia nelle umani possibilità e nel  bene, nonostante tutto...

Così sabato 2 maggio, dalle ore 10 sino alle 14 e, dopo la pausa pranzo, dalle ore 16 alle 18,30, si terrà la ventisettesima Edizione del Premio Internazionale Città di Pomigliano D'Arco “NUMBER ONE DELL'ARTE E DELLA SCIENZA” da me fondato nel 1993 a Pomigliano d'Arco, con la collaborazione di tanta magnifica stampa e di innumerevoli associazioni e il patrocinio morale di enti prestigiosi.

Per la loro bravura, la competenza, i riconoscimenti già avuti saranno premiati poeti, scrittori, scienziati, politici, personaggi dello spettacolo, della carta stampata e della televisione. Ben 35 artisti della penna e della creatività, con curriculum ammirevoli affrontano anche viaggi lunghi e stressanti, per essere con noi, in questio evento internazionale e ritirare il premio meritatissimo. Sono invece oltre trenta gli ospiti illustri dello spettacolo, della politica, del giornalismo, della tecnologia e della televisione a essere insigniti del PREMIO ALLA CARRIERA. Al tavolo della presidenza prestigiose firme che consegneranno il rinomato riconoscimento dopo le letture dei curriculum da parte della stessa Tina Piccolo e di Dora della Corte con la presenza di alcune damigelle d'onore.

Dopo la pausa pranzo, verranno assegnati ancora tanti premi alla comicità, a nuove correnti letterarie, ai volti più noti di Facebook, accompagnati da canzoni appassionate.

Non mancheranno tante bellissime sorprese.... una giornata tutta all'insegna dell'arte e della cultura, una premiazione ambita con simboli davvero meravigliosi. Mattonelle artistiche realizzate come gioielli dalla pittrice Franceca Panico e create proprio per l'occasione, pergamene strafrirmate da personaggi della cultura e tessere onorarie saranno consegnate durante l'evento.

Rassegna stampa, interviste, video, trofei veramente belli da vedere, tutto questo è il Premio Internazionale, ma lasciamo il sapore di una gratificante sorpresa. Così da un trentennio si procede con questo evento, nato con l'adesione della Presidenza della Repubblica e con la grande medaglia d'argento del Capo dello Stato.

Condurrà e presenterà il giornalista Giuseppe Nappa di "Occhio all'artista" con miei interventi e dopo i saluti introduttivi delle autorità presenti. Sarà vigile attivo con la sua alta tecnologia Davide Guida della DGPhotoArt, esperto in riprese e montaggi video, impiantistica audio e informatica, anche lui meritatamente premiato.

Il necessario servizio d'ordine sarà garantito con la presenza della Protezione Civile di Pomigliano d'Arco.

Siamo alla vigilia delle votazioni politiche e ci auguriamo che vinca l'onestà, l'amore per il proprio Paese, ma che vinca anche l’arte col suo valore catartico e la sua incidenza notevole nel progresso e nella civiltà. Solleviamo i calici per brindare alla cultura che brilla come un sole intramontabile sui percorsi della vita ed è simbolo di unione e di vera e meravigiosa sinergia....

Allora, appuntamento per il 2 maggio al Ristorante “La Coccinella” di Pomigliano D'Arco.

Tina Piccolo
Ambasciatrice della poesia italiana nel mondo
critico d'arte e letteraria
 


















mercoledì 22 aprile 2015

L'amore, dietro le apparenze, di Marilena Brassotti Ziello

L'amore, dietro le apparenze

Un susseguirsi di gente, di sguardi distratti… Mi faceva sempre un certo effetto trovarmi in aeroporto. Era il posto perfetto dove potevo incontrare milioni di sguardi, di volti, di nazioni, di religioni, di sentimenti. Tante persone con storie ed esistenze diverse mi gironzolavano intorno in cerca del loro volo, dell’aereo che li avrebbe portati in un nuovo posto o finalmente a casa. Magari diretti verso una nuova vita, una nuova avventura o una nuova storia. Spesso ricollegavo queste immagini alle scene di alcuni dei miei film preferiti, dove nella scena più drammatica di un film d’amore, si vedeva uno dei due protagonisti andare via. Partire. Diciamocela tutta! In gran parte dei film d’amore è così, uno dei due, parte. Inevitabilmente.  Per poi ritornare appena in tempo, per ricomporre i pezzi di quel disastro che è l’abbandono. Perché l’abbandono è un disastro. Un disastro che incombe nella vita di chi è stato abbandonato. Quell’individuo che viene privato quasi dell’ossigeno di cui viveva, di quei sorrisi e quel battito cardiaco che amava. L’abbandono è la parte che conosco molto bene io. Conosco la strada su cui sono stata abbandonata, mentre quell’amore che rinunciava a me si allontanava velocemente.  In altri film invece, uno dei protagonisti torna. Ma torna troppo tardi. Oppure è  l’altro che corre a cercarlo.

Quando penso che potevo provare a correre per raggiungerlo nuovamente. Ricordo quanto in realtà poi quel disastro ti annienta, soprattutto quando mai e poi mai, avresti pensato che proprio quell’amore sarebbe finito.

Credo che ognuno di noi almeno una volta nella vita, ha guardato una di queste scene in un film. Così tra tante situazioni, penso che almeno l’un percento di queste persone sono in partenza per gli stessi motivi di qualche film che ho ricordato. So  anche molto bene di averne fatto parte anch’io una volta di un film del genere.

Marilena Brassotti Ziello



venerdì 17 aprile 2015

FU IN QUELL’ATTIMO..., lirica di Carmen Percontra


In un giorno come tanti
a sorpresa tu arrivasti,
quell’incontro fu fatale
inequivocabilmente
si manifestò e ci apparve
come un grande, grande amore.

Fu in quell’attimo…
Tremanti come due adolescenti,
ci prendemmo per la mano,
ci guardammo intensamente
e quel magico momento
ci sembrava surreale.

Fu in quell’attimo…
che bastò qualche sorriso,
per raccontarci e sapere di noi,
di quel tempo senza tempo
che avremmo voluto fermare per sempre.

Fu  in quell’attimo…
che i nostri sguardi si incrociarono,
labbra ardenti e vogliose si cercavano,
per congiungersi all’unisono
facendo cadere tutti i nostri veli.

Fu in  quell’attimo …
che bastò per fonderci  
in un fuoco di passione
e plasmarci per scolpire
in quel tempo senza tempo
questo amore incancellabile.

Carmen Percontra




sabato 4 aprile 2015

Orgoglio e salvaguardia della propria dignità, quando si deve capire che è bene metterli da parte

Nella vita, nei rapporti umani,nel lavoro, negli affetti, nella professione, nessuno è infallibile. Gli errori possono capitare e possono, direttamente o indirettamente, provocare conseguenze più o meno gravi. Il problema non è questo: la gravità dell’errore commesso in assoluto non esiste. Nel senso che, una volta commesso l’errore, riparare non sempre è possibile, ma che fare? Allora meglio andare avanti, sapendo che inogni caso ci possono essere ripercussioni su sé stessi: ma nessuno rimane ucciso dall’arma della gogna a vita, anche per l’errore più pesante che sipossa commettere. Bene saperlo.

Il problema è questo, ma è il timore di una ripercussione che scatena in ogni essere umano la salvaguardia della propria dignità a tutti i costi, fa parte, tutto sommato, dello spirito di sopravvivenza che negli uomini è influenzato dal raziocinio che gli altri animali non evidenziano. Errare è umano ma è deleterio non ammetterlo, anche decidendo a malincuore di scendere male a patti con il proprio orgoglio, soprattutto davanti a prove evidenti che testimoniano i propri errori. Ancora più deleterio,ma sfociante poi nel peggiore degli errori che un essere umano può fare, è scaricare le proprie colpe sugli altri, aggiungendo particolari presunti o bugie vere e proprie che tentano di distogliere l’attenzione e spostare le proprie responsabilità su chi in quel momento non ne ha. Un sistema che non funziona più, né nel breve né nel lungo periodo, specie quando non si hanno sufficienti elementi per far reggere il proprio gioco: alla fine le carte vengono scoperte. Allora, in quell'istante, non solo è distruttivo per gli altri, ma lo è anche e soprattutto per sé stessi. Il tentativo di salvare il proprio orgoglio e uscirne puliti non fa altro che pesare su di sé e sulla propria coscienza, e danneggia anche la propria serietà personale e professionale perché viene macchiata da un pizzico di cattiveria e malignità che si percuote su tutta la propria immagine, perché poi diventa sempre più difficile da eliminare.

Quando uscirne indenni da un errore non si può, in assoluto, è più responsabile poter dire finalmente “ho sbagliato” e “scusami”, e dirlo il prima possibile, anche a chi, involontariamente, viene impegolato nell’errore, per volontà diretta o per via indiretta. Altri gesti possono solo peggiorare una situazione, generale… e personale.

04/04/2015

DAVIDE GUIDA