Nella vita, nei rapporti umani,nel lavoro, negli affetti, nella
professione, nessuno è infallibile. Gli errori possono capitare e
possono, direttamente o indirettamente, provocare conseguenze più o meno
gravi. Il problema non è questo: la gravità dell’errore commesso in
assoluto non esiste. Nel senso che, una volta commesso l’errore,
riparare non sempre è possibile, ma che
fare? Allora meglio andare avanti, sapendo che inogni caso ci possono
essere ripercussioni su sé stessi: ma nessuno rimane ucciso dall’arma
della gogna a vita, anche per l’errore più pesante che sipossa
commettere. Bene saperlo.
Il
problema è questo, ma è il timore di una ripercussione che scatena in
ogni essere umano la salvaguardia della propria dignità a tutti i costi,
fa parte, tutto sommato, dello spirito di sopravvivenza che negli
uomini è influenzato dal raziocinio che gli altri animali non
evidenziano. Errare è umano ma è deleterio non ammetterlo, anche
decidendo a malincuore di scendere male a patti con il proprio orgoglio,
soprattutto davanti a prove evidenti che testimoniano i propri errori.
Ancora più deleterio,ma sfociante poi nel peggiore degli errori che un
essere umano può fare, è scaricare le proprie colpe sugli altri,
aggiungendo particolari presunti o bugie vere e proprie che tentano di
distogliere l’attenzione e spostare le proprie responsabilità su chi in
quel momento non ne ha. Un sistema che non funziona più, né nel breve né
nel lungo periodo, specie quando non si hanno sufficienti elementi per
far reggere il proprio gioco: alla fine le carte vengono scoperte.
Allora, in quell'istante, non solo è distruttivo per gli altri, ma lo è
anche e soprattutto per sé stessi. Il tentativo di salvare il proprio
orgoglio e uscirne puliti non fa altro che pesare su di sé e sulla
propria coscienza, e danneggia anche la propria serietà personale e
professionale perché viene macchiata da un pizzico di cattiveria e
malignità che si percuote su tutta la propria immagine, perché poi
diventa sempre più difficile da eliminare.
Quando
uscirne indenni da un errore non si può, in assoluto, è più responsabile
poter dire finalmente “ho sbagliato” e “scusami”, e dirlo il prima
possibile, anche a chi, involontariamente, viene impegolato nell’errore,
per volontà diretta o per via indiretta. Altri gesti possono solo
peggiorare una situazione, generale… e personale.
04/04/2015
DAVIDE GUIDA
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